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La scomparsa di Ricardo Broglia

 foto broglia b

Ricardo Broglia è mancato il 4 ottobre 2022, dopo un malattia durata diversi mesi.

Broglia è nato a Cordoba in Argentina nel 1939. Si è formato come fisico teorico nucleare all’Istituto Balseiro di Bariloche, sotto la guida di Daniel Bes.  Ha quindi svolto un’intensa attività di ricerca all’Istituto Niels Bohr di Copenhagen, a partire dal 1965. All’epoca l’Istituto era uno dei centri più importanti al mondo per lo studio della fisica nucleare, con un gruppo di teorici e sperimentali guidati da Aage Bohr e Ben Mottelson, che furono premiati col Nobel per la fisica nel 1975. Broglia si è inserito brillantemente in questo gruppo, occupandosi di svariati aspetti della struttura e delle reazioni nucleari e creandosi una vasta rete di rapporti internazionali. In particolare, ha studiato i fenomeni collettivi, soprattutto quelli legati alle vibrazioni di superficie e di pairing, sviluppando strumenti teorici per la loro indagine, come la teoria di campo nucleare.

Nel 1985 Broglia è stato chiamato per chiara fama all’Università di Milano, entrando a far parte del Dipartimento di Fisica e della Sezione dell’INFN. Attorno a lui si è venuto sviluppando il gruppo di teoria della struttura nucleare, che ha applicato la teoria della fisica dei molti corpi allo studio della struttura nucleare e delle reazioni dirette, mirando ad una descrizione coerente dei due campi, in particolare nel caso di nuclei poco legati. Broglia ha approfondito in modo originale il legame tra la superfluidità nucleare e quella della materia condensata, con una ricerca che ha anche portato ad uno studio microscopico dei vortici nelle stelle di neutroni. Allo stesso tempo, Broglia ha avuto un forte interesse per il legame tra la teoria e la realtà sperimentale, che si è tradotto in una stretta collaborazione con il gruppo di spettroscopia gamma, ad esempio per lo studio delle risonanze giganti a temperatura finita. Inoltre, ha collaborato nel progetto EUROBALL ed è stato membro del PAC dei laboratori di Legnaro dell’INFN. La sua attività di ricerca in fisica nucleare ha portato alla pubblicazione di diverse monografie di cui è stato coautore, alcune delle quali rappresentano dei riferimenti classici nel campo, mentre l’ultima è stata pubblicata lo scorso anno.

Gli interessi scientifici di Broglia sono stati molteplici e hanno spaziato dalla fisica nucleare all’astrofisica, dalla fisica dello stato solido alla biofisica.                                         

Broglia è stato un pioniere delle nanotecnologie, intuendo con grande anticipo su gran parte della comunità internazionale l’importanza fondamentale e applicativa dello studio delle nanoparticelle metalliche. Grazie a lui a Milano ed in Italia si sono avviate, all’inizio degli anni ’90, attività teoriche e sperimentali per la studio e caratterizzazione di nanoaggregati. La sua profonda cultura scientifica, il suo entusiasmo e la sua determinazione sono state fondamentali per l’inizio di nuovi filoni di ricerca che hanno sempre beneficiato del suo sostegno ed incoraggiamento.

Per molti anni Broglia si è occupato della fisica delle proteine, sviluppando tra le altre cose l’idea di disegnare molecole che inibissero l’attività di proteine dannose legandosi e stabilizzando conformazioni disordinate, invece di colpire  la loro conformazione attiva, come fanno invece gli inibitori tradizionali. Oltre ai numerosi risultati scientifici in questo campo, ha fondato con alcuni collaboratori uno spin-off per sviluppare molecole antivirali. In tutte queste attività la sua impronta è sempre stata quella di applicare principi fondamentali della fisica dei sistemi a molti corpi a sistemi come le molecole biologiche che di solito vengono studiate da prospettive più tradizionali.

Broglia ha insegnato per oltre 40 anni teoria della struttura nucleare, ed è stato direttore di varie scuole internazionali ad Erice e Varenna.  Diversi  suoi studenti  ora lavorano come affermati ricercatori. Chi discuteva con Broglia è stato sempre colpito dal modo con cui amava spiegare i temi che lo appassionavano, contagiando chi lo ascoltava e  facendolo sentire partecipe di un mondo di ricerca importante. Questo entusiasmo lo ha sostenuto fino all’ultimo. Tra pochi mesi un gruppo di  ricercatori ai Laboratori di Legnaro realizzerà un esperimento frutto di una sua idea sull’effetto Josephson, su cui  Broglia continuato a lavorare  fino  a poche settimane fa.

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